Nella comunicazione pubblicitaria nulla viene lasciato al caso e la psicologia vieneutilizzata per attrarre e persuadere il consumatore.
Stavo per cascarci pure io. Avevo letto che oggi, 16 gennaio, ricorre il Blue Monday, ovvero il “Lunedì più triste dell’anno”, e stavo per farne un pezzo indagandone gli aspetti psicologici quando, nel raccogliere informazioni a riguardo, ho scoperto che non si tratta di un fenomeno osservato in psicologia ma semplicemente di una invenzione pubblicitaria escogitata da un’agenzia di viaggi per promuovere la prenotazione di vacanze in questo periodo dell’anno. Praticamente, una bufala. E così ho colto l’occasione per scrivere un pezzo sulla pubblicità! In tv, in radio, su Internet, sui social network, nei giornali, nei cartelloni, nei manifesti: la pubblicità è onnipresente. In certi casi è chiaramente percepibile, in altri meno: anche il modo di disporre la merce su uno scaffale o su un altro è, ad esempio, una forma sottile di pubblicità. Nulla è casuale in un contenuto pubblicitario: le parole, le immagini, i colori, la musica, tutto viene deciso accuratamente in base all’effetto che si desidera ottenere.