21-Jun-25 · Famiglia e genitorialità
La depressione post partum nei padri, una sofferenza nascosta
Anche i padri possono andare incontro a depressione perinatale, con conseguenze potenzialmente gravi sullo sviluppo dei figli.
Quando pensiamo alla depressione post partum, immediatamente la associamo alla figura della neomamma. Esiste un’imponente letteratura scientifica sulla depressione perinatale (definizione più corretta di “post partum” o “postnatale” perché comprende anche il delicato periodo della gravidanza) delle madri ed è ormai assodato che l’attenzione alla salute mentale della donna in gravidanza e nel periodo perinatale sia irrinunciabile.
Molti non sanno, però, che anche i neopapà possono sviluppare un disturbo depressivo analogo in concomitanza con la nascita di un figlio e che le conseguenze sullo sviluppo del bambino-oltre che sul benessere della madre- possono essere altrettanto gravi. Il materiale sulla versione paterna del disturbo è molto più scarso e ancora più scarsa è la conoscenza nella popolazione, a fronte di una frequenza tutt’altro che rara: si stima che in Italia la depressione perinatale paterna (DPP) riguardi il 5-10% dei neopapà, incidenza più bassa rispetto alla depressione materna (10-15%) ma comunque elevata. La depressione perinatale paterna può essere definita come una depressione nel padre che insorge durante la gravidanza o entro un anno dalla nascita del bambino, con massima incidenza tra i tre e i sei mesi dopo il parto. Per depressione si intende un disturbo depressivo maggiore, pertanto una patologia clinicamente significativa, e non il normale distress o sentimenti di tristezza molto comuni in una coppia alle prese con la transizione alla genitorialità.