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26-Jun-19 · Psicoterapia e altri interventi psicologici

Psicologo, i miti da sfatare

La confusione tra le diverse professioni della salute mentale e credenze errate sullo psicologo rendono difficile la richiesta di aiuto.

Psicologo. Già il nome è strano. Non si poteva trovare qualcosa di più semplice? Non si riesce neanche a pronunciarlo! Quando va bene diventa “il pissicologo”, ma capita pure “spicologo”, “psicolico”, persino “podologo”, che, per la cronaca, è chi si occupa di piedi! Psicologo invece deriva dal greco “psiche”, che significa anima; è quindi in senso letterale uno studioso dell’anima. Ma che significa? Molti hanno qualche nozione di psicologia, o conoscono alcuni personaggi del mestiere che compaiono spesso in TV, ma cosa faccia in concreto lo psicologo, rimane per lo più un argomento oscuro e confuso, che suscita curiosità e qualche timore. E poi che differenza c’è tra psicologo, psicoterapeuta, psichiatra, psicoanalista? E’ davvero difficile orientarsi tra tanti termini sconosciuti. Se alla confusione si aggiungono poi una serie di credenze e fraintendimenti molto diffusi sul lavoro dello psicologo, si capisce come mai molte persone siano restie a rivolgersi a questa figura professionale. Proviamo dunque a fare un po’ di chiarezza.

Chi è lo psicologo? Lo psicologo è un professionista laureato in psicologia che può svolgere diversi interventi: prevenzione, diagnosi, sostegno psicologico, riabilitazione, ricerca, didattica; può occuparsi di individui, gruppi e istituzioni.

Spesso lo psicologo è anche psicoterapeuta. Il titolo di psicoterapeuta  si ottiene frequentando, dopo la laurea, appositi corsi di formazione della durata di almeno quattro anni; permette di esercitare la psicoterapia, ossia la cura dei disturbi mentali, emotivi e comportamentali. E’ a questo tipo di interventi che comunemente la parola “psicologo” fa subito pensare. Più difficile che si pensi allo psicologo come allo studioso che fa ricerca con i topi in laboratorio, o al selezionatore del personale di un’ azienda, che pure sono attività proprie di questa professione. Quindi l’immagine di psicologo più nota alla gente è in realtà quella, più specifica, dello psicologo psicoterapeuta.

Esistono diversi tipi di psicoterapia a seconda della teoria di riferimento e delle tecniche che vengono utilizzate. La psicoanalisi è un tipo di psicoterapia, ma ne esistono altri, ad esempio quella relazionale o quella cognitivo-comportamentale.

Lo psicologo non è un medico e non somministra farmaci; il suo strumento di lavoro è soprattutto il colloquio. Lo psichiatra, invece, è un medico che ha conseguito la specializzazione in psichiatria e che si occupa dei disturbi mentali; utilizza i farmaci e può esercitare anche la psicoterapia.

Devo farcela da solo! A nessuno verrebbe in mente di curarsi una colica renale o la gastrite con la sola forza della volontà; quando invece si tratta di problemi emotivi, molti credono di doverli risolvere da sé e si vergognano a chiedere aiuto, considerandolo un segno di debolezza. Si pretende da se stessi uno sforzo enorme che si rivela a volte inutile, perché non si riesce da soli a districarsi da situazioni di sofferenza complesse. Al massimo, si accetta di chiedere consiglio a un amico; questo può offrire la sua vicinanza- che è senza dubbio preziosa- e magari la sua esperienza personale, che però resta, appunto, la sua esperienza e non quella di chi chiede aiuto.  Un professionista esperto di psicologia, invece, conosce i meccanismi della mente, le cause che in vario modo possono “incepparli” e le strade possibili per rimetterli in moto; ha presenti alcuni principi di base che valgono per tutti gli esseri umani, ma sa anche adattarli all’unicità e irripetibilità di ogni singola persona.

Non mi va di raccontare i fatti miei a un estraneo. Certamente nessuno trova piacevole rivelare vicende personali ad un estraneo; lo psicologo ne è consapevole e non si aspetta certo che una persona gli confidi subito gli aspetti più intimi di sé. E’ grazie al tempo e al rapporto di fiducia e di alleanza che a mano a mano si costruisce, che ci si può sentire più liberi di esprimersi. Lo psicologo non giudica: accoglie e cerca di capire, insieme a chi chiede aiuto, il bisogno che sta dietro un comportamento, per poi trovare una risposta più sana a quel bisogno. E’ comunque tenuto al segreto professionale e quindi non rivelerà a nessuno ciò che gli viene riferito, salvo alcuni casi in cui è obbligato dalla legge a denunciare certi reati.

Che sia un estraneo, è garanzia di obiettività; non a caso gli psicologi non possono effettuare interventi con persone con cui hanno relazioni personali significative, in quanto il coinvolgimento emotivo ostacolerebbe la libertà di entrambi.

Lo psicologo cura i matti. Nell’uso comune “matto” identifica chi ha perso la ragione; corrisponde sostanzialmente al disturbo mentale nella sua forma più grave, con allucinazioni, deliri e comportamenti bizzarri. Lo psicologo può occuparsi anche di  questi disturbi, ma il suo campo di intervento è molto più ampio e include situazioni di disagio comuni: difficoltà tra genitori e figli o nella coppia, problemi scolastici, crisi legate a una malattia o un evento stressante, problemi di timidezza o di ansia, e molte altre ancora. Si tratta di difficoltà che tutti possono sperimentare,  ma a volte la sofferenza può travalicare le capacità di fronteggiamento della persona; ci si sente in un vicolo cieco, o in una nebbia confusa. Un aiuto esterno può permettere allora di recuperare l’orientamento.

Se sono in crisi con mio marito, lo psicologo ci farà separare? Lo psicologo non fa separare o stare insieme; non dice alle persone cosa devono fare e non decide al posto loro. Il suo compito è un po’ come quello di chi, se ti perdi in un bosco di notte, ti soccorre  illuminando con una torcia dove stai mettendo i piedi. Ti aiuta a vedere le strade possibili, a capire quale piacerebbe a te, e non a lui; ti aiuta anche a sentire se quella strada che a te piace possa effettivamente portarti a qualcosa di buono, o invece ti farebbe perdere ancora di più. Ti aiuta anche a vedere che hai buoni piedi per camminare e che nella borsa magari hai anche una bussola o altri strumenti che avevi dimenticato, o non credevi neanche di possedere.

E’ appunto questa l’essenza del lavoro dello psicologo: trovare insieme alla persona i suoi punti di forza per fronteggiare meglio la sofferenza.

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Signorina lei ha bisogno d'affetto

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